Cari amici di Storybox, perché darvi solo un assaggio de "Il Fuoco Segreto di Altea. Gli Arconti Ombra" se possiamo farvi un altro piccolo regalo? La nostra lettura continua così...
Ailan prese in mano quello strano aggeggio che sembrava una via di mezzo tra un cannocchiale, un trombone e un sestante. Lo rigirò da ogni parte, affascinato da tutti quegli ingranaggi complicati. - Queste tre ruote dentate sembrano i meccanismi di un orologio. Guarda, si possono girare e cambiare di posizione. E queste levette? A cosa serviranno? - Mettilo giù. Non mi piace – mormorò – E non piace neanche a Zill. Vero?
Il mimare si mise a soffiare, il pelo irto sulla schiena. Le antenne ronzavano, mentre un cupo brontolio lo attraversava dalla gola al ventre: una reazione che valeva più di mille parole, ma che Ailan decise di ignorare: chiuse un occhio e con l’altro guardò dentro un’estremità del cilindro. – Non si vede un accidenti di niente – disse, senza smettere di pasticciare con ghiere e levette. – Forse qui vicino al bancone è troppo buio. Perché non lo punti contro la vetrina, dove c’è più luce? – Hai ragione, si vede qualcosa. Strano… - Cos’hai visto? - Se te lo dico, non ci credi - E dai, cos’hai visto?
Ailan, senza smettere di guardare dentro quell’assurdo cannocchiale, si mise a ridere. – Pazzesco! Sto vedendo il sogno che ho fatto la scorsa notte.
– Fa’ provare anche me!
Ailan si staccò dal cilindro di ottone e lo porse alla ragazza. Marill esitò, poi lo prese e ci guardò dentro. – Cosa vedi? - Niente - Prova a muovere qualcosa - Prova a muovere qualcosa.
La ragazza abbassò un paio dilevette e fece compiere due scatti a una ghiera.
Oggi vi lasciamo così. con un po' di giusta suspance... "Il Fuoco Segreto di Altea. Gli Arconti Ombra" vi aspetta!